Una su tutti lei, Sara Bottarelli, talento classe ’90 cresciuto nell’Unione Atletica Valtrompia e poi passato a riscuotere quanto seminato nel forte team FreeZone. Occhi chiari e predisposizione alla fatica, Sara, di ritorno dall’esperienza azzurra a Madeira (Portogallo), ha centrato a Bagolino l’ennesimo successo della sua carriera e della sua stagione, vincendo la gara femminile dopo un’azione solitaria, ed abbassando il vecchio primato a 1h35’36”. Era la favorita, la più attesa, ma più della sua classe Bagolino ha apprezzato la sua sensibilità, ricordando in gara e all’arrivo due persone, una cara al paese e una cara a lei, scomparse prematuramente e legate al mondo dell’atletica: «Non lo conoscevo – spiega la stella del Free-Zone – ma sapevo che al traguardo volante era correlato un premio alla memoria di Matteo Fusi (ragazzo del servizio alpino di Bagolino scomparso due anni fa proprio nel giorno della quarta edizione della corsa, ndr), quindi quando sono transitata, prima tra le donne, al nono chilometro, l’ho salutato con un semplice “Ciao Matteo”. Tengo invece a dedicare questa mia vittoria a Davide Boroni, un ragazzo del vivaio dell’Unione Atletica Valtrompia, società nella quale sono cresciuta, che ci ha lasciato la scorsa settimana, vittima di un incidente stradale».
Non solo un grande cuore, ma una grande gamba, quella che le ha permesso di migliorare il suo stesso record, di ben quattro minuti. «Che sciocca, potevo andare più piano per avere più chance l’anno prossimo – scherza al traguardo – ma a parte tutto sono molto felice; in discesa sono andata a tutta, alla fine avevo paura che il cuore mi esplodesse per la foga della mia picchiata».
Molto spesso le gare in montagna sono strane: puoi andare forte in salita quanto vuoi ma alla fine è col coraggio e la velocità in discesa che puoi marcare davvero la differenza. È stato così anche per Alessandro Rambaldini (Atl. Valli Bergamasche Leffe), fresco vincitore del titolo mondiale a squadre con l’Italia ai Campionati lunghe distanze di Zermatt, Svizzera. L’obiettivo non era solo vincere (o stravincere), ma far rilevare un nuovo best time. Lo stesso Alessandro ci spiega come: «Oggi stavo molto bene, in cima all’ultima salita ho capito che avrei potuto attaccare il record, quindi mi son gettato a capofitto nella discesa. Fortunatamente ce l’ho fatta». Il tempo assoluto da battere è ora di 1h18’22”… tanti auguri a chi volesse provarci. Il prossimo appuntamento che vedrà Bottarelli e Rambaldini protagonisti saranno i Campionati Italiani di corsa in montagna, domenica prossima a Madonna di Campiglio; Sara li correrà con un incentivo particolare, strappare una convocazione in nazionale per i prossimi Mondiali.
Non solo un grande cuore, ma una grande gamba, quella che le ha permesso di migliorare il suo stesso record, di ben quattro minuti. «Che sciocca, potevo andare più piano per avere più chance l’anno prossimo – scherza al traguardo – ma a parte tutto sono molto felice; in discesa sono andata a tutta, alla fine avevo paura che il cuore mi esplodesse per la foga della mia picchiata».
Molto spesso le gare in montagna sono strane: puoi andare forte in salita quanto vuoi ma alla fine è col coraggio e la velocità in discesa che puoi marcare davvero la differenza. È stato così anche per Alessandro Rambaldini (Atl. Valli Bergamasche Leffe), fresco vincitore del titolo mondiale a squadre con l’Italia ai Campionati lunghe distanze di Zermatt, Svizzera. L’obiettivo non era solo vincere (o stravincere), ma far rilevare un nuovo best time. Lo stesso Alessandro ci spiega come: «Oggi stavo molto bene, in cima all’ultima salita ho capito che avrei potuto attaccare il record, quindi mi son gettato a capofitto nella discesa. Fortunatamente ce l’ho fatta». Il tempo assoluto da battere è ora di 1h18’22”… tanti auguri a chi volesse provarci. Il prossimo appuntamento che vedrà Bottarelli e Rambaldini protagonisti saranno i Campionati Italiani di corsa in montagna, domenica prossima a Madonna di Campiglio; Sara li correrà con un incentivo particolare, strappare una convocazione in nazionale per i prossimi Mondiali.
Si diceva dell’organizzazione, ottima se si considera che ancora una volta ha migliorato le cifre di partecipanti ed arrivati. Nello specifico si tratta di 293 iscritti (più i 67 della non competitiva ed i 57 della Mini Bagolino Alpin Run), di cui 261 giunti fino al termine dei 16 km di sentieri e sudore. Un bel traguardo, pronto ad essere battuto l’anno prossimo con la settima edizione. Tra questi 293 è opportuno sottolineare alcuni nomi: Ana Nanu e Cesare Maestri, secondi nelle rispettive classifiche individuali; Angela Serena e Marco Zanoni, terzi oggi e vincitori del Grand Prix di corsa in montagna Valle Sabbia ed Alto Garda, iniziato già a fine marzo con la Magnifica Salodium; Elena Fusi e Dino Melzani, i primi bagossi doc a tagliare il traguardo del Parco Pineta. «Siamo molto soddisfatti – confessa Cristian Fusi, organizzatore della Bagolino Alpin Run – anche perché avendo quest’anno cambiato il nome della manifestazione non era scontato ripetere e migliorare i numeri delle scorse edizioni. Questo è il punto zero dal quale ripartire». Fino a qui tutto bene, da domani si inizia a pensare all’edizione 2016, per provare a stupire di nuovo. Anche perché, si sa, i record son fatti per essere battuti.
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